lunedì 21 ottobre 2013

condividiamo il disagio del circolo di Bressana Bottarone

Riportiamo qui sotto la lettera scritta dal circolo di Bressana Bottarone. Condividiamo al 100%, il loro disappunto: i metodi scelti per l'elezione della segreteria provinciale tendono a escludere i circoli.

Bressana Bottarone, 20 Ottobre 2013

Noi sottoscritti, aderenti al circolo del Partito Democratico di Bressana Bottarone, apprese le modalità di elezione dell’Assemblea Provinciale, esprimiamo grave disagio nel constatare come, invece di coinvolgere i circoli nella gestione del partito, si perda ancora una volta l’occasione di rendere partecipi circoli ed iscritti nella determinazione degli organismi dirigenti.

L’aver deciso, infatti, di procedere all’elezione dei componenti l’Assemblea provinciale su liste bloccate, senza la possibilità di alcuna scelta da parte dell’elettore, oltre a precostituire di fatto la composizione dell’Assemblea stessa, va contro ogni principio di democrazia e partecipazione.

Chi ha proposto e votato questo sistema elettorale come pensa d’aver rispettato lo statuto del Partito Democratico che stabilisce:
(art. 1) Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali.

(art. 14) I Circoli costituiscono le unità organizzative di base attraverso cui gli iscritti partecipano alla vita del partito.
 
Leggere, poi, all’articolo 2 del Regolamento provinciale per l’elezione dell’Assemblea provinciale che i suoi componenti vengono designati come "delegati" lascia ancora di più l’amaro in bocca: si tratta di un refuso o di una concreta presa in giro: delegati di chi? dei circoli, privati della loro rappresentanza, sicuramente no, degli iscritti cui viene impedita la possibilità di scelta ancora meno.

Per quale motivo, ci chiediamo, si perde l’occasione – unica ogni quattro anni – di coinvolgere seriamente circoli e militanti e si scimiotta una legge elettorale nazionale cui in ogni occasione ci dichiariamo contrari?

Ancora una volta per senso di responsabilità, perché, malgrado tutto, crediamo ad un Partito Democratico inclusivo, partecipato, moderno e popolare parteciperemo a questa rappresentazione di democrazia, ma restiamo convinti che il partito – oggi a livello provinciale e ci auguriamo non a livello nazionale – stia mancando alle ultime chiamate per diventare veramente quello che noi fondatori volevamo nemmeno tanti anni fa.

Gli iscritti al Circolo PD di Bressana Bottarone

sabato 12 ottobre 2013

il circolo di Garlasco per Claudia Comaschi

Scelta del nuovo segretario provinciale del PD - Pavia
Nel segno della discontinuita' con l'attuale segreteria (che in numerose occasioni abbiamo apertamente criticato per l'assenza dai temi del territorio e la presenza al momento delle spartizioni delle poltrone...) abbiamo deciso di sostenere la candidata Claudia Comaschi. Come anche il circolo di Gropello, e molti altri della Lomellina. 

 Claudia ha 45 anni e tre figlie di 17, 15 e 13 anni. E' un'imprenditrice e lavora nel settore dei beni culturali (lei lo scrive in maiuscolo: Beni Culturali).
Nel nostro circolo ci sono persone che sostengono posizioni diverse dal punto di vista ideale, ma non abbiamo correnti, e riteniamo che Claudia sia la persona giusta per rinnovare un PD provinciale oggi troppo schiacciato su logiche di spartizione.

mercoledì 9 ottobre 2013

si prepara il congresso, ma non ci sara' rinnovamento.

Mentre noi cuocevamo salamelle alla nostra piccola Festa Democratica, si decidevano le regole per il congresso provinciale del PD.

Commentiamo l'Assemblea Provinciale del PD Pavese svoltasi lunedi sera a Cava Manara con le parole di uno dei nostri iscritti:
le due cose piu' importanti hanno avuto risposta del tutto deludente:
1) Candidature alla segreteria provincial del partito legate a un grande numero di iscritti. Nemmeno votanti alle primarie, ma iscritti. Chiunque venga da realta' periferiche (a meno che non sia Pinerolo), e' tagliato fuori. Il che purtroppo e' in linea con scelte di "centralismo democratico" molto vecchie, in tutti i sensi.
2) assemblea e direzione rimangono organi pletorici e certamente inefficaci, da 120 e 50 persone rispettivamente. A pensar male verrebbe da dire che si vuole perpetuare la vecchia abitudine di decider le cose nei corridoi.
E' sempre piu' dura la militanza politica quando le regole ferree dell'esclusione restano a guardia delle poltrone dell'elite cosiddetta.