17 maggio 2013
L’incontro dei parlamentari Scuvera e Ferrari con la
cittadinanza è iniziato in maniera grottesca, ovvero non si trovavano le chiavi
per aprire il cancello d’ingresso. Invano si è atteso l’arrivo di un bravo
scassinatore proveniente dagli alleati di governo.
Penetrati nell’edificio, la sala San Martino di Tours presso
la sede dei Servizi Sociali di c.so Garibaldi,
abbiamo dovuto attendere l’arrivo del parcheggiante Ferrari (Alan Ferrari
che parcheggiava, non un tale che parcheggiave le Ferrari dei presenti), mentre
Scuvera era arrivata tra i primi e stringeva tutte le mani che vedeva.Sala gremita, persone in piedi. Molti cittadini “semplici”, pochi dirigenti del partito.
Un inutile per quanto accorato richiamo di una signora volonterosa alla puntualità.
Da subito veniva dichiarato, da parte del moderatore,
Antonio Ricci, che il congresso si farà certamente tra ottobre e novembre,
confermato da Ferrari che sosteneva che ci vuole tempo per elaborare un
percorso. Facciamoci del male!
Sia Ferrari sia Scuvera lamentavano la sconfitta di Prodi e
si auguravano un governo breve, massimo due anni (breve? Sticazzi, ce ne
fossero stati di governi brevi cosi’ in Italia).
Volano tutti e due alto: Ferrari parla di Stati Uniti
d’Europa (concetto fondamentale e fondante, ma al momento abbiamo il problema
principale di fidarci di loro parlamentari personalmente...), Scuvera di Obama. Vanta
qualche successo di Letta (sblocca-credito) e parla, finalmente, di Rifondare
il partito.
Nel frattempo uno di Vigevano sclera, urla improperi e
lascia la sala.
Iniziano gli interventi del pubblico. Parte subito
Salvaneschi di Stradella che dice fondamentalmente due cose: 1) a casa l’intera
direzione. 2) Commissione di garanzia per investigare sui 101 traditori. Boato
assordante e scroscio di applausi infinito. Il tono dell’assemblea e’
stabilito.
Dopo di lui si succedono una serie di cittadini, volontari,
simpatizzanti (e anche un paio di antipatizzanti), tutti compatti contro la
mancanza di una linea politica e soprattutto contro i 101 franchi tiratori.
Incazzati, speranzosi, disperati, vetero, pochi si mettono a recriminare sugli
errori del passato anche recente, e solo un sindacalista arringa la folla con
un comizio noioso, gli altri vogliono soluzioni per il partito, anche se i temi
congressuali e organizzativi restano sullo sfondo. Infatti il filo conduttore
e’ proprio, usiamo la parola piu’ controversa ma in realta’ la piu’ chiara, la
Rottamazione della dirigenza nazionale (che puo’ passare solo
attraverso una propedeutica decimazione delle segreterie locali).
Si registra anche il pacato intervento di un’esponente del
Movimento Federalista Europeo, che vede il PD come la principale forza
europeista in Italia (certo, se ci liberiamo dei furbastri).
In generale si intravede un discrimine, tra chi dice ok,
sosteniamo questo governo del cavolo, non c’e’ scelta, e una rumorosa minoranza
che non lo sopporta e dice no, piuttosto elezioni subito (si intravvede la
fustellatura di una possibile scissione congressuale).
A replica, sia Ferrari sia Scuvera glissano sulla richiesta
di rinnovamento del personale (loro in teoria sarebbero tra i nuovi) e poi
finalmente raccontano cos’e’ successo dietro le quinte della bocciatura di
Marini (mancanza di una linea del PD con la segreteria che si rivolta contro
Bersani) e il conseguente disastro con Prodi (caos totale). Hanno l’aria di non
averci capito un cazzo mentre intorno a loro uomini grigi con i baffi a punta
muovevano i loro 101 pupi. Ambede dichiarano di aver votato scheda bianca su
Marini e poi pero’ hanno votato Prodi.Ecco.
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