sabato 18 maggio 2013

A Pavia, incontro cittadini PD con Ferrari e Scuvera: un resoconto


17 maggio 2013
L’incontro dei parlamentari Scuvera e Ferrari con la cittadinanza è iniziato in maniera grottesca, ovvero non si trovavano le chiavi per aprire il cancello d’ingresso. Invano si è atteso l’arrivo di un bravo scassinatore proveniente dagli alleati di governo.
Penetrati nell’edificio, la sala San Martino di Tours presso la sede dei Servizi Sociali di c.so Garibaldi,  abbiamo dovuto attendere l’arrivo del parcheggiante Ferrari (Alan Ferrari che parcheggiava, non un tale che parcheggiave le Ferrari dei presenti), mentre Scuvera era arrivata tra i primi e stringeva tutte le mani che vedeva.
Sala gremita, persone in piedi. Molti cittadini “semplici”, pochi dirigenti del partito.

Un inutile per quanto accorato richiamo di una signora volonterosa alla puntualità.
Da subito veniva dichiarato, da parte del moderatore, Antonio Ricci, che il congresso si farà certamente tra ottobre e novembre, confermato da Ferrari che sosteneva che ci vuole tempo per elaborare un percorso. Facciamoci del male!
Sia Ferrari sia Scuvera lamentavano la sconfitta di Prodi e si auguravano un governo breve, massimo due anni (breve? Sticazzi, ce ne fossero stati di governi brevi cosi’ in Italia).
Volano tutti e due alto: Ferrari parla di Stati Uniti d’Europa (concetto fondamentale e fondante, ma al momento abbiamo il problema principale di fidarci di loro parlamentari personalmente...), Scuvera di Obama. Vanta qualche successo di Letta (sblocca-credito) e parla, finalmente, di Rifondare il partito.

Nel frattempo uno di Vigevano sclera, urla improperi e lascia la sala.
Iniziano gli interventi del pubblico. Parte subito Salvaneschi di Stradella che dice fondamentalmente due cose: 1) a casa l’intera direzione. 2) Commissione di garanzia per investigare sui 101 traditori. Boato assordante e scroscio di applausi infinito. Il tono dell’assemblea e’ stabilito.

Dopo di lui si succedono una serie di cittadini, volontari, simpatizzanti (e anche un paio di antipatizzanti), tutti compatti contro la mancanza di una linea politica e soprattutto contro i 101 franchi tiratori. Incazzati, speranzosi, disperati, vetero, pochi si mettono a recriminare sugli errori del passato anche recente, e solo un sindacalista arringa la folla con un comizio noioso, gli altri vogliono soluzioni per il partito, anche se i temi congressuali e organizzativi restano sullo sfondo. Infatti il filo conduttore e’ proprio, usiamo la parola piu’ controversa ma in realta’ la piu’ chiara, la Rottamazione della dirigenza nazionale (che puo’ passare solo attraverso una propedeutica decimazione delle segreterie locali).
Si registra anche il pacato intervento di un’esponente del Movimento Federalista Europeo, che vede il PD come la principale forza europeista in Italia (certo, se ci liberiamo dei furbastri).

In generale si intravede un discrimine, tra chi dice ok, sosteniamo questo governo del cavolo, non c’e’ scelta, e una rumorosa minoranza che non lo sopporta e dice no, piuttosto elezioni subito (si intravvede la fustellatura di una possibile scissione congressuale).
A replica, sia Ferrari sia Scuvera glissano sulla richiesta di rinnovamento del personale (loro in teoria sarebbero tra i nuovi) e poi finalmente raccontano cos’e’ successo dietro le quinte della bocciatura di Marini (mancanza di una linea del PD con la segreteria che si rivolta contro Bersani) e il conseguente disastro con Prodi (caos totale). Hanno l’aria di non averci capito un cazzo mentre intorno a loro uomini grigi con i baffi a punta muovevano i loro 101 pupi. Ambede dichiarano di aver votato scheda bianca su Marini e poi pero’ hanno votato Prodi.
Ecco.

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